In collaborazione con la Galleria d’arte contemporanea della Cittadella Cristiana di Assisi e col patrocinio della Provincia Regionale di Palermo, il 3 marzo 2006, presta consulenza e organizza la realizzazione della mostra, curandone la diffusione de:
Il “Miserere” di Georges Rouault.
1. Inaugurazione con particolari caratteristiche:
- il contributo del coro polifonico “Sancte Joseph” diretto dal maestro di Cappella della Cattedrale di Palermo Mauro Visconti
- l’ intervento del filosofo Augusto Cavadi
IL MISERERE
Rouault perviene al Miserere attraverso una lunga, severa, appassionata ricerca artistica e umana. Ideato nel 1912, realizzato per la maggior parte durante e dopo la prima guerra mondiale sarà terminato nel 1927, ma uscirà solo nel 1948, a causa di un processo, vinto dall’artista contro gli eredi di Vollard, editore e critico d’arte presso il quale aveva il suo laboratorio.
Rouault si ferma a riflettere e a lavorare tenacemente per raccogliere in un’unica opera una sintesi della sua incessante ricerca artistica e spirituale, scegliendo un mezzo espressivo che gli permetta la più ampia diffusione: la stampa artistica. Cristo è l’elemento fondante di questa impegnativa e imponente impresa grafica. E’ questa una sorta di sacra rappresentazione iconografica nella quale egli percorre le situazioni di sofferenza e di miseria dell’uomo messe in rapporto con la presenza salvifica di Cristo. L’opera è composta da 58 tavole in bianco/nero, realizzata su rame con varie tecniche incisorie (predominano l’acquaforte e l’acquatinta, ma c’è anche la puntasecca). E’ composta di due capitoli; il primo, dal titolo “Miserere”, più ampio, percorre varie situazioni umane di miseria e di peccato, che Cristo assume nella propria umanità per redimerle; il secondo, intitolato “Guerre” affronta la realtà della guerra come una delle più terribili conseguenze della incapacità di amare. Egli cercherà di metterne a nudo la follia e, nonostante tutto, di dare un messaggio di speranza. Ciascuna tavola ha una didascalia apposta dall’artista e la raccolta ha una prefazione. In essa l’autore sottolinea l’atmosfera nella quale ha portato avanti il suo lavoro: “La paix ne semblant guère régner - Sur ce mond angoissé – D’ombres et de semblants” (la pace non sembra affatto regnare su questo mondo angosciato d’ ombre e di apparenze).
Visita Virtuale
COMMENTO ALLE TAVOLE LEGGI
COMMENTO DI AUGUSTO CAVADI LEGGI